https://nytimes.com/opinion/israel-gaza-ceasefire
Il motivo per cui ero così diffidente nei confronti dell’invasione di Gaza da parte di Israele con l’obiettivo di eliminare totalmente Hamas non era certamente dovuto a qualche simpatia per Hamas, che è stata una maledizione per il popolo palestinese ancor più che per Israele. Era spinto da una profonda preoccupazione che Israele stesse agendo con rabbia cieca, mirando a un obiettivo irraggiungibile – spazzare via Hamas dalla faccia della terra come sosteneva uno dei suoi ministri – e senza alcun piano per il giorno dopo. Così facendo, Israele potrebbe rimanere bloccato a Gaza per sempre, assumendosi tutte le sue patologie e dovendo governare i suoi oltre due milioni di abitanti nel mezzo di una crisi umanitaria e, peggio ancora, screditando proprio l’esercito israeliano in cui stava cercando di ripristinare la fiducia degli israeliani. Onestamente, ho ripensato all’America dopo l’11 settembre. E mi sono chiesto: cosa avrei voluto fare di più prima di lanciare due guerre di vendetta e trasformazione in Afghanistan e Iraq per le quali loro e noi abbiamo pagato un prezzo enorme?
@ISIDEWITH7mos7MO
In che modo i sentimenti personali di giustizia o di vendetta influenzano la decisione di una nazione di entrare in guerra, ed è giustificato?
@ISIDEWITH7mos7MO
Può una risposta militare all’estremismo avere successo senza affrontare le questioni di fondo che alimentano tali ideologie?